Crisi di Coppia.

Capita che ad un certo punto della vita di coppia uno o entrambi i partner sentano e si definiscano “in crisi”. In generale le coppie si definiscono in crisi dopo un evento per cui l’equilibrio della coppia è stato alterato (come nel caso di tradimenti o dopo la nascita di un figlio o la scoperta di non poterne avere), dopo lo sviluppo di una sintomatologia sessuale, dopo un periodo di tempo in cui ci sono stati forti litigi per qualcosa (per esempio a causa di interferenze da parte delle famiglie di origine, per questioni economiche o per l’educazione dei figli) o dopo periodi di tempo in cui si è smesso di parlare e comunicare.

In genere le coppie che si rivolgono al nostro studio, nel periodo precedente a quello della richiesta di aiuto hanno provato a risolvere i problemi da sole generalmente non riuscendoci.

Nella psicoterapia di coppia è possibile andare a comprendere quali siano i nodi cruciali su cui si è innestata la crisi e i fattori che contribuiscono a mantenerla (impedendo così che possa essere risolta). Una volta compresi i perni su cui si basano de difficoltà si lavora insieme per poterli smantellare.

In tutto questo processo fattori molto importanti sono:

  • il desiderio da parte di entrambi i partner di volere tornare a stare bene insieme

  • la volontà da parte di tutti e due di mettersi in discussione (che presuppone il fatto di non volere credere di avere tutte le ragioni e il partner tutti i torti)

  • la speranza, la convinzione di potere migliorare le cose (la rassegnazione totale impedisce infatti la motivazione alla terapia)

  • il desiderio di migliorare insieme, di potere crescere ancora attraverso la relazione e il confronto con l’altro.

Trasformare un momento di crisi in una crescita per la coppia è possibile. Meno tempo si aspetta per chiedere aiuto e meglio è in quanto i segnali tipici della “crisi di coppia” (quali la scarsa comunicazione o il sentimento di incomprensione, i conflitti frequenti, la diminuzione dell’intimità e del tempo trascorso insieme, la difficoltà di accettazione dell’altro e quindi il tentativo di cambiarlo) non riescono a formare solchi troppo profondi da creare distanze incolmabili.